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Credit: Kimson Doan


STILI E TENDENZE STORICHE SULLA TRECCIA 

Nella storia i capelli delle donne erano accuratamente trattati e, in alcuni popoli esibirle erano segno di ricchezza, seduzione e per elevare il proprio rango sociale, così come avere un attaccatura dei capelli molto alta veniva considerata attraente, la stessa importanza veniva data alle donne giraffa, sono le donne dal collo allungato da anelli di metallo e conosciute in tutto il mondo, la stranezza è che simili pratiche venivano usate, sia da alcune popolazioni africane che da alcuni popoli thailandesi e birmani, medesima attribuzione per le trecce. 


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Credit:Tamara Bellis - Unsplash

MODELLARE I CAPELLI ERA UNO STILE?

Modellare i capelli veniva considerato un aspetto della cura personale, pertanto le acconciature hanno influenzato la cultura di molti popoli, stranamente quando si parla di trecce, automaticamente si pensa, che siano nate in Africa, la più antica rappresentazione di questa acconciatura risale a circa 30.000 anni fa, i popoli africani, egiziani, hanno raccontato un significato più deciso e concreto, di informazioni attraverso documentari, film, possiamo citare innumerevoli esempi. 

Le giovani spose venivano preparate per tempo, le treccine sottili quasi impossibili da lavorare, richiedevano un intera giornata di lavoro e in più riprese, stessa sorte valeva per gli uomini che si agghindavano prima delle cerimonie di iniziazione, al matrimonio o alle guerre, erano dei lunghi rituali, le acconciature adornate di piume, il trucco era composto di grasso animale o vegetale, unito con pigmenti derivanti da cortecce sminuzzate che producevano colori vivaci, dopo aver spalmato il burro sui capelli e sul corpo, procedevano con le trecce. 

Credit: Tamara Bellis - Unspalsh 
La Treccia prima ancora delle colonizzazioni occidentali, era già conosciuta da altri popoli quali la Cina la Mongolia, Messico, Perù, India fino ad arrivare agli indiani d'America, pure i temibili vichinghi adornavano i capelli con le trecce per intimorire i loro nemici. 

Gli anni 80 e 90 hanno permesso loro di rifiorire con forme di creatività e influenza culturale sullo stile.
Jean Paul Gaultier a metà anni 90 nella sua collezione autunno inverno fece sfilare esclusivamente modelle di colore, altro diktat di stile seguito da Grace Jones che sfoggiava look sulle copertine dei suoi album, l'attrice bianca Bo Derek che fece scalpore per le sue acconciature nei suoi film, per ultima nel 2018 quindi recente, Kim Kardashian sfoggia un look simile a quello della Derek utilizzato negli 80/90. 

Possiamo dire che questi popoli sono un segno di ricchezza, rango, coraggio, con le loro figure leggendarie della bellezza, dietro all'apparenza di una presunta superficialità di pregiudizi dei colonialisti occidentali. 


HAIRSTYLES LA TRECCIA STILI E TENDENZE STORICHE

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Credit: Kimson Doan


STILI E TENDENZE STORICHE SULLA TRECCIA 

Nella storia i capelli delle donne erano accuratamente trattati e, in alcuni popoli esibirle erano segno di ricchezza, seduzione e per elevare il proprio rango sociale, così come avere un attaccatura dei capelli molto alta veniva considerata attraente, la stessa importanza veniva data alle donne giraffa, sono le donne dal collo allungato da anelli di metallo e conosciute in tutto il mondo, la stranezza è che simili pratiche venivano usate, sia da alcune popolazioni africane che da alcuni popoli thailandesi e birmani, medesima attribuzione per le trecce. 


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Credit:Tamara Bellis - Unsplash

MODELLARE I CAPELLI ERA UNO STILE?

Modellare i capelli veniva considerato un aspetto della cura personale, pertanto le acconciature hanno influenzato la cultura di molti popoli, stranamente quando si parla di trecce, automaticamente si pensa, che siano nate in Africa, la più antica rappresentazione di questa acconciatura risale a circa 30.000 anni fa, i popoli africani, egiziani, hanno raccontato un significato più deciso e concreto, di informazioni attraverso documentari, film, possiamo citare innumerevoli esempi. 

Le giovani spose venivano preparate per tempo, le treccine sottili quasi impossibili da lavorare, richiedevano un intera giornata di lavoro e in più riprese, stessa sorte valeva per gli uomini che si agghindavano prima delle cerimonie di iniziazione, al matrimonio o alle guerre, erano dei lunghi rituali, le acconciature adornate di piume, il trucco era composto di grasso animale o vegetale, unito con pigmenti derivanti da cortecce sminuzzate che producevano colori vivaci, dopo aver spalmato il burro sui capelli e sul corpo, procedevano con le trecce. 

Credit: Tamara Bellis - Unspalsh 
La Treccia prima ancora delle colonizzazioni occidentali, era già conosciuta da altri popoli quali la Cina la Mongolia, Messico, Perù, India fino ad arrivare agli indiani d'America, pure i temibili vichinghi adornavano i capelli con le trecce per intimorire i loro nemici. 

Gli anni 80 e 90 hanno permesso loro di rifiorire con forme di creatività e influenza culturale sullo stile.
Jean Paul Gaultier a metà anni 90 nella sua collezione autunno inverno fece sfilare esclusivamente modelle di colore, altro diktat di stile seguito da Grace Jones che sfoggiava look sulle copertine dei suoi album, l'attrice bianca Bo Derek che fece scalpore per le sue acconciature nei suoi film, per ultima nel 2018 quindi recente, Kim Kardashian sfoggia un look simile a quello della Derek utilizzato negli 80/90. 

Possiamo dire che questi popoli sono un segno di ricchezza, rango, coraggio, con le loro figure leggendarie della bellezza, dietro all'apparenza di una presunta superficialità di pregiudizi dei colonialisti occidentali. 


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Credit: Charisse Kenion


Il Citizen Journalism

E’ un giornalismo di fatto eseguito da cittadini, definito e tradotto in italiano, giornalismo partecipativo/collaborativo o cittadino.
Si tratta di raccolta di informazioni e di comunicazione attraverso social media, piattaforme pubbliche, forum, creatori di contenuti per il web o per la rete, da semplici lettori decidono di condividere e ottimizzare notizie in tempo reale. 
In questi ultimi anni il giornalismo cittadino è diventato sempre più popolare con l’aumento degli smartphone, immagina di voler partecipare ad una protesta, decidi di far sapere ai tuoi, amici che che sta avendo luogo il suo svolgimento, a quel punto catturi immagini e video, la condividi sui tuoi canali social, o su piattaforme di condivisione privata, o caricarla su YouTube, oppure con la tua community, qualora  trattasse argomenti specifici tipo partite di calcio, eventi o concerti musicali ecc. grazie alla tua diligenza, la rete di amici o contatti viene a sapere della notizia appena condivisa. Queste iniziative hanno incrementato una crescita esponenziale del giornalismo cittadino, di conseguenza tenendo conto, che la tecnologia è in continua evoluzione, non dovrebbe costituire una minaccia per il giornalismo professionale, anzi tutt’altro, in genere per poter attingere informazioni locali sui temi del giorno, tipo interviste, video dirette, foto, i giornalisti professionisti si avvalgono degli stessi per reperire i rapporti da trasmettere o da pubblicare. 
Molto spesso questo tipo di giornalismo partecipativo/collaborativo diventano fonti preziose per il web, alcuni ne fanno una professione identificandosi come freelancer, reporter indipendente, decide pertanto di sfruttare il proprio tempo a favore della comunità facendola diventare una vera e propria professione. 

SBOCCHI PROFESSIONALI CITIZEN JOURNALISM

Diventare un reporter e lavorare per i media Tv, oppure occuparti di fotografia giornalistica e specializzarti in uno specifico settore, moda, cronaca, ecc.
Cito un esempio hai presente YouReporter? E’ una piattaforma digitale italiana di video giornalismo, partecipativo/collaborativo.
Se desideri specializzarti in uno specifico settore ti consiglio di effettuare di corsi, importanti per istruirti professionalmente e per avere un titolo o un attestato da mostrare, per evitare improvvisazioni o commettere errori. 

RUOLI

Videomaker/reporter 
Fotoreporter 
Web Editor 
Web Journalist
Attivista
Blogger

COME FARE CITIZEN JOURNALISM

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Credit: Charisse Kenion


Il Citizen Journalism

E’ un giornalismo di fatto eseguito da cittadini, definito e tradotto in italiano, giornalismo partecipativo/collaborativo o cittadino.
Si tratta di raccolta di informazioni e di comunicazione attraverso social media, piattaforme pubbliche, forum, creatori di contenuti per il web o per la rete, da semplici lettori decidono di condividere e ottimizzare notizie in tempo reale. 
In questi ultimi anni il giornalismo cittadino è diventato sempre più popolare con l’aumento degli smartphone, immagina di voler partecipare ad una protesta, decidi di far sapere ai tuoi, amici che che sta avendo luogo il suo svolgimento, a quel punto catturi immagini e video, la condividi sui tuoi canali social, o su piattaforme di condivisione privata, o caricarla su YouTube, oppure con la tua community, qualora  trattasse argomenti specifici tipo partite di calcio, eventi o concerti musicali ecc. grazie alla tua diligenza, la rete di amici o contatti viene a sapere della notizia appena condivisa. Queste iniziative hanno incrementato una crescita esponenziale del giornalismo cittadino, di conseguenza tenendo conto, che la tecnologia è in continua evoluzione, non dovrebbe costituire una minaccia per il giornalismo professionale, anzi tutt’altro, in genere per poter attingere informazioni locali sui temi del giorno, tipo interviste, video dirette, foto, i giornalisti professionisti si avvalgono degli stessi per reperire i rapporti da trasmettere o da pubblicare. 
Molto spesso questo tipo di giornalismo partecipativo/collaborativo diventano fonti preziose per il web, alcuni ne fanno una professione identificandosi come freelancer, reporter indipendente, decide pertanto di sfruttare il proprio tempo a favore della comunità facendola diventare una vera e propria professione. 

SBOCCHI PROFESSIONALI CITIZEN JOURNALISM

Diventare un reporter e lavorare per i media Tv, oppure occuparti di fotografia giornalistica e specializzarti in uno specifico settore, moda, cronaca, ecc.
Cito un esempio hai presente YouReporter? E’ una piattaforma digitale italiana di video giornalismo, partecipativo/collaborativo.
Se desideri specializzarti in uno specifico settore ti consiglio di effettuare di corsi, importanti per istruirti professionalmente e per avere un titolo o un attestato da mostrare, per evitare improvvisazioni o commettere errori. 

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Videomaker/reporter 
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